«Rose is a rose is a rose is a rose».
Così scriveva la poetessa statunitense Gertrude Stein nel 1913 usando un gioco di parole per racchiudere le tante accezioni della rosa.
Ma cosa intendiamo quando parliamo di una rosa? Di un fiore spontaneo, carico di simboli sin dall’antichità, prediletto da intellettuali, filosofi e poeti, ricorrente nell’immaginario delle arti visive.
Metafora di purezza, di bellezza e dei vari volti dell’amore, la rosa con o senza spine, fiorita o ancora bocciolo, appassita o rigogliosa è, nel mondo dei tatuaggi e soprattutto nella cultura occidentale, uno dei soggetti più diffusi e incisi. Soggetto principale o elemento decorativo per composizioni più articolate, la rosa racchiude molteplici interpretazioni a seconda dello stile, del colore ma anche dell’accostamento con altri soggetti; in ogni caso riprodurre una rosa su pelle richiede abilità e sensibilità artistica: disegno dei petali, ombreggiature, disposizione del gambo. Tutto deve armonizzarsi con il corpo e proprio grazie alla forma allungata e flessibile le rose permettono la realizzazione di giochi visivi unici.
Da non dimenticare inoltre come questo soggetto offra la possibilità, per un tatuatore, di sperimentarsi sempre in maniera differente, di creare sempre qualcosa di nuovo, un pò come Chad Koeplinger che disegnerebbe sempre e solo uccelli e fiori.
Eppure, la rosa non è un semplice disegno floreale: è un tattoo che prima di ogni cosa ricorda al tatuatore, old school piuttosto che realistico, l’importanza di elaborare un soggetto partendo da una reference; nel caso di una rosa, basta guardare in natura e qualora non fosse possibile la pagina Instagram Rose Reference (@roseref) viene in aiuto mostrando le infinite variazioni di questo fiore.
Non troveremmo mai due rose uguali nella realtà come nel mondo del tatuaggio: la sua versatilità è evidente sia sul piano stilistico sia su quello interpretativo.
Ogni rosa è uguale a sé stessa e forse è proprio questo che la rende un soggetto unico e intramontabile, senza tempo, eco di una classicità che non passa mai di moda.
Ti sei mai chiesto come funziona la tecnica dello Spit Shading? Te lo spiega la nostra docente di tradizionale Federica Marshmallows in questo contenuto che abbiamo realizzato in classe con lei: https://www.instagram.com/reel/DGtPcZRtxlu/
Federica, tatuatrice romana e Artista di fama internazionale, ha aperto il suo studio nel 2001.
Da oltre vent’anni lavora nel mondo del tatuaggio, collaborando con tantissimi artisti tra guest e convention.
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