Visioni Dionisiache
5 Luglio 2025

Aeterna – Sara Sempreverde
Una fusione tra due mondi: da un lato, la classicità della statuaria, che richiama l’estetica dell’antichità; dall’altro, la modernità e l’individualità del tatuaggio.
La statua stessa vuole evocare l’arte e la scultura del passato, classicità tuttavia interrotta e arricchita dai tatuaggi, eseguiti prevalentemente a mano libera, che adornano il corpo della figura e omaggiano il tattoo nella sua espressione decorativa, attraverso soggetti classici della tradizione (specialmente in riferimento al lavoro di Ben Corday e della sua visione del tatuaggio decorativo) ed elementi più moderni e originali.
In questo modo, l’opera celebra non solo la bellezza intramontabile della forma umana, ma anche la capacità dell’arte di evolversi e di adattarsi ai cambiamenti culturali e sociali nel corso del tempo. Rappresenta un tributo alla creatività umana e alla sua incessante ricerca di significato e di espressione, nonché alla classicità intramontabile di alcuni tatuaggi, icone del panorama tradizionale.
Inchiostro e grafite su gesso, 9 x 9 x 40 cm

Mizu no Namida – Hoek
Tradotto: “Lacrime d’acqua”
L’operza rappresenta una figura femminile classica che richiama la grazia e la vulnerabilità delle divinità dell’acqua.
Il corpo è attraversato da onde in stile tattoo giapponese, simbolo del movimento perpetuo, della forza distruttrice ma anche rigenerante dell’acqua.
La tinta rossa che accompagna le onde richiama la passione e il sacrificio: l’acqua come vita, ma anche come emozione che trabocca.
Mizu no Namida è la manifestazione dell’acqua come memoria emotiva: raccoglie, trasporta e conserva il ricordo del dolore, dell’amore e della rinascita.
Le onde stilizzate ispirate al mondo dell’irezumi giapponese collegano la statua a una narrazione senza tempo, in cui l’acqua non è solo elemento naturale, ma spirito vivo, fragile e forte al tempo stesso.